I medici, seppur spesso animati da un forte sentimento di vocazione e dedizione, non sanno che potrebbero aumentare le speranze di vita di svariati pazienti evitando di privarli del dispositivo di comunicazione personale (telefono/smartphone). Va infatti detto che, nonostante il lungo percorso di formazione medica, a volte questa può risultare incompleta, anche a causa di un’insufficiente o poco aggiornata informazione, o della trascuratezza di alcuni elementi, in apparenza superflui ma fondamentali, da parte del MUR e dal Ministero della Salute (Ministro R.Speranza, Vice P.Sileri).
Esiste infatti, un macchinario medico, utilizzato nella terapia subintensiva chiamato CVVH multiFiltrate della Fresenius Medical Care, soggetto a vari tipi di interferenze che fino ad oggi hanno portato i medici a sequestrare il telefono ai pazienti. Tutte queste interferenze sono evitabili rispettando determinate distanze o meglio, utilizzando una tecnologia vecchia e molto economica: il cavo Ethernet.
Purtroppo, per i deceduti che ogni giorno leggiamo, non esiste alcun rimedio; non c’è soluzione che tenga, tale da restituirci anche in minima parte ciò che abbiamo perso. Ma in loro nome e rispetto, per la loro vita che non è stata vana, possiamo aiutare tutti i pazienti, attualmente o in futuro, ricoverati in terapia subintensiva: questo può essere promosso attraverso politiche tali da restituire ai pazienti stessi il proprio diritto alla comunicazione; grazie alle possibilità esistenti e alle giuste precauzioni, la privazione dei collegamenti con il mondo esterno può essere aggirata.
Il supporto emotivo, elemento di rassicurazione necessario non solo sotto il profilo psicologico ma per l’intera salute nell’ottica del modello bio-psico-sociale, deve essere assicurato per poter attuare il miglior approccio possibile per salvare vite.
IL TUTTO, INOLTRE, NON e’ FINE A SE STESSO!
1) Ogni vita salvata in quelle condizioni, costituisce una risorsa in quanto potenziale donatore di plasma antiSARS-CoV-2: questo si traduce in una maggior disponibilità di esso da impiegare a scopo terapeutico per salvare ulteriori vite.
2) Ogni vita salvata, reduce da una terapia subintesiva ma con la comunicazione permessa, avrà un trauma post-covid con risvolti negativi nettamente inferiori a quelli che si subirebbero con un isolamento totale dal mondo esterno. Questo si traduce in un vantaggio per il raggiungimento del benessere psicofisico, di una miglior qualità di vita e di concetto di salute, funzionale nei confronti di sé stesso, dei familiari e dell’intera società.
RAGIONARE, SUL PERSONALE TECNICO O FORMAZIONE MEDICA PER GARANTIRE LA CORRETTA INSTALLAZIONE E FUNZIONAMENTO DEI DISPOSITIVI E LE RELATIVE TECNOLOGIE DI COMUNICAZIONE
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Internet of Covid – Diritti Umani Fondamentali sulla Comunicazione in Emergenza Covid-19